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La collezione dei bronzi del Museo civico medievale di Bologna

La collezione dei bronzi del Museo civico medievale di Bologna

By Mark Gregory D'Apuzzo

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Publish Date

2017

Publisher

Libro Co. Italia

Language

ita

Pages

402

Description:

La collezione si compone di 110 pezzi, provenienti da raccolte storiche ? principalmente la collezione del marchese Ferdinando Cospi (ante 1677), la collezione del pittore Pelagio Palagi (donata nel 1860), le Collezioni Universitarie ? che garantiscono l?autenticità delle opere, aspetto non sempre riscontrabile in rapporto ad altre raccolte museali, di formazione meno documentata o più recente.00Grazie a queste illustri provenienze, sono confluite nel patrimonio del Museo, istituito nel 1881, diverse sculture, considerevoli per dimensioni e prestigiose per committenza.00Ne sono esempi particolarmente significativi: i modelli preparatori di Giambologna, il grande scultore fiammingo a lungo attivo in Italia per la corte medicea, come il dinamico Mercurio per il cortile dell?Archiginnasio, e il potente Nettuno per la fontana di Piazza Maggiore; i busti/ritratto di pontefici bolognesi, come il busto di Papa Gregorio XIII Boncompagni, di Alessandro Menganti (autore fra l?altro della celebre statua in bronzo dello stesso pontefice, collocata sul portale d?ingresso del Palazzo Comunale), e il busto di Papa Gregorio XV Ludovisi, opera della giovinezza di Gian Lorenzo Bernini, alle prese con un?iniziale sperimentazione della formula del ritratto ?transitorio?, che lo renderà celebre non solo negli ambienti dell?alta aristocrazia romana, ma fino alla corte francese di Luigi XIV; lo straordinario gruppo con San Michele Arcangelo che atterra il demonio, destinato alla sacrestia del monastero olivetano di San Michele in Bosco, in cui lo scultore bolognese Alessandro Algardi, unico in grado di rivaleggiare in Roma con Bernini, tenendogli testa, restituisce un altissimo esempio di linguaggio alternativo alla proposta berniniana, confrontandosi con gli effetti spettacolari e d?illusionismo spaziale del ?bel composto? delle arti, e giungendo ad elaborare una soluzione fondata sul controllo formale, la gravità e il ?decoro?, cari alla tradizione emiliana.